L’Umbria è una piccola regione situata nel cuore dell’Italia centrale, piena di posti da vedere. Qui spiritualità e cultura convivono in armonia tra passato, presente e futuro. Preparati, questa terra dalle mille facce ti incanterà!
Turismo religioso in Umbria
L’Umbria è patria di grandi santi, le cui vite sono accomunate dalla semplicità.
San Francesco, il poverello di Assisi, si spogliò dei suoi averi per seguire la fede e vivere in armonia con il creato. La natura e l’Umbria fanno capolino in opere e momenti chiave della sua esistenza: il “Cantico delle Creature”, splendido componimento in volgare, che loda tutti gli elementi. La zona di Piandarca (tra Cannara e Bevagna), famosa per la predica agli uccelli, oggi meta di un breve sentiero di trekking. L’incontro con una lupa a Gubbio, che sarebbe stata ammansita dal Santo. A supporto di questa leggenda, nella Chiesa di San Francesco della Pace (Gubbio) è stata rinvenuta una piccola tomba che avrebbe ospitato le spoglie dell’animale.
Santa Chiara, altra giovane assisana, seguì l’esempio di Francesco e abbandonò tutti i suoi beni terreni per vivere nella preghiera. Trascorse la sua vita nel Santuario di San Damiano con le altre sorelle secondo la regola da lei scritta, godendo di un unico privilegio: la povertà.
E ancora Santa Rita da Cascia, patrona dei casi impossibili. Molti simboli legati al suo culto vengono dalla natura: la rosa, simbolo di nuova fioritura; le api, emblema di operosità e di impegno verso gli altri; la vite, segno di obbedienza. Il suo santuario è meta di turismo religioso e di spose: gli abiti nuziali donati al monastero possono essere presi gratuitamente e nuovamente indossati per andare all’altare.
San Benedetto da Norcia, dopo anni vissuti da eremita, fondò tredici monasteri guidati dalla regola ora et labora (prega e lavora). Molte attività pratiche erano a contatto con la terra: insieme agli altri monaci, recuperò terreni, coltivò campi e frutteti.
Turismo culturale in Umbria: arte e letteratura
Uno dei più famosi pittori umbri rinascimentali è Pietro Vannucci, detto il Perugino: fu allievo di Piero della Francesca e del Verrocchio (insieme a compagni del calibro di Botticelli e Leonardo Da Vinci) e maestro di Raffaello. È possibile ammirare alcune sue opere emblematiche nella Galleria Nazionale dell’Umbria.
C’è poi il Pinturicchio, autore di uno splendido ciclo di affreschi: “Storie di Maria e dell’infanzia di Gesù” per la Cappella Baglioni nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello. Nei loro lavori, il paesaggio cambia: a volte è vago, fatto di forme e colori tenui, altre un mezzo per la resa prospettica che accosta elementi naturali e architettonici.
Facendo un salto in avanti nel Novecento, Alberto Burri, con combustioni, sacchi e cretti esplora le possibilità della materia. Molti suoi cicli di opere sono conservati all’interno degli Ex Seccatoi del Tabacco, una struttura appena fuori Città di Castello (sua città natale). È stata acquistata dall’artista stesso e convertita a museo dalla Fondazione Palazzo Albizzini.
Gerardo Dottori dà al movimento futurista un grande contributo con la sua Aeropittura, raffigurando dall’alto mistici paesaggi naturali che richiamano molto le vedute umbre. Una raccolta permanente delle sue opere è ospitata a Palazzo della Penna, centro per l’arte contemporanea nel cuore di Perugia.Meno conosciuto, ma ugualmente importante per le sue ricerche artistiche, Brajo Fuso inserisce oggetti quotidiani e materiali di scarto nei suoi lavori. Sperimenta tecniche che ricordano Pollock (dripping), Gaudì (mosaici di ceramica e malta), Calder (sculture mobili). Più che un museo, il Fuseum (a Montemalbe, Perugia) è una casa per le sue opere e un luogo aperto a ogni forma d’arte.
Anche la letteratura può farci scoprire belle cose da vedere in Umbria. Le fonti del Clitunno, a Campello (dove sorge il Tempietto dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco) sono state cantate da Virgilio, Giosuè Carducci e Lord Byron. Il poeta britannico ha dedicato dei versi anche ad altri due luoghi d’acqua: il Lago Trasimeno e le Cascate delle Marmore.
Hermann Hesse descrive con parole cariche di meraviglia la veduta dalla terrazza di Palazzo dei Consoli a Gubbio, le chiese e i panorami di Montefalco. Di Spoleto ammira le bellezze naturali, mentre Goethe ne apprezza le opere architettoniche romane, soprattutto il Ponte delle Torri. L’autore del celebre “Viaggio in Italia” rimane affascinato anche dalla Chiesa di Santa Maria sopra Minerva ad Assisi, fusione armonica di elementi pagani e cristiani.